Nell’incontro la Ministra ha tracciato le principali novità introdotte dal Decreto Legislativo 62/2024, “decreto disabilità”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 14 maggio, recante “Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato”.

La ministra ha affermato “Il “decreto disabilità”, è il cuore della riforma, che semplifica il sistema di accertamento dell’invalidità civile e introduce il “Progetto di vita”. Siamo davanti ad una svolta epocale nella presa in carico della persona con disabilità. Ringrazio i miei uffici per il grande impegno e soprattutto per la passione con cui hanno lavorato senza mai scoraggiarsi, grazie a tutto il mondo associativo che si occupa di disabilità e che crede profondamente nel Progetto di Vita, grazie a tutti coloro che hanno lavorato sui tavoli tecnici e grazie anche al Parlamento e a tutti coloro che con il loro impegno sui territori contribuiranno a sviluppare il decreto attuativo sia per la parte del Progetto di Vita che per la valutazione di base.

A margine del convegno, il nostro presidente ha avuto l'opportunità di incontrare la Ministra discutendo delle problematiche che riguardano più da vicino le persone con Grave Cerebrolesione Acquisita, da trauma cranico encefalico o da altre cause. In particolare, con l'occasione ha consegnato alla Ministra un documento su argomento Caregiver, tratto dalla sua presentazione alla 25ma Giornata Nazionale del Trauma Cranico, svoltasi a Montecatini Terme il 10-11 maggio scorso.

Con l’occasione, il presidente ha ribadito la posizione della nostra Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico (FNATC) sul tema Caregiver ed il nostro disappunto di non far parte del tavolo ministeriale istituito per questo stesso tema.

Su questo argomento la Ministra ha detto che per il momento non è possibile aumentare il numero di persone a quel tavolo ma che ci terrà presenti per il futuro, osservando, inoltre, che tutte le persone con disabilità, ancorché non numerose nel loro insieme nel panorama nazionale, hanno gli stessi diritti, sanciti dalla Convenzione ONU, e quindi lo stesso diritto di rappresentanza.